Non perderti il Monastero di Cartuja a Granada, l’esterno poco appariscente nasconde una meraviglia barocca, di grande ricchezza e raffinatezza.
Il Monastero certosino di Granada sorge sulle colline di Aynadamar, un luogo pieno di splendidi giardini e orti irrigati dall’acqua proveniente da Alfacar.
I musulmani hanno allestito lì le loro case rurali, dove hanno celebrato splendidi banchetti.
Secondo L. Marmol, il termine Aynadamar significa “Fontana delle lacrime” e si riferisce all’omonimo canale di irrigazione che le attraversa, portando le sue acque dal vicino villaggio di Alfacar e rifornendo parte del quartiere dell’Albayzín.
Oggi l’ ambiente è radicalmente cambiato a causa degli edifici universitari e delle abitazioni che sono state costruite intorno.
L’ingresso del Monastero presenta una facciata (realizzata nel XVI secolo da Juan García de Pradas) costituita da un arco semicircolare, sul quale si trova una nicchia che ospita l’immagine della Vergine.
Dall’ingresso si raggiunge un grande cortile, in fondo al quale un’ampia scalinata ci conduce all’ingresso della chiesa.
La chiesa (XVI sec.) ha tre porte d’accesso: una per i fedeli e le altre due, comunicando con il convento, erano per monaci. La pianta è a navata unica divisa in quattro sezioni.
Nel presbiterio, coperto da una volta ellittica, spicca l’altare maggiore. Si tratta di un altare in legno dorato. La cupola che ricopre questo spazio è decorata con affreschi di Antonio Palomino (XVIII secolo), originario di Cordova.
La sacrestia si trova a sinistra del presbiterio, ha pianta rettangolare divisa in quattro sezioni e rivestita da volte semicircolari (le prime tre ed ellittica l’ultima).
Il chiostro è stato costruito da fra Alonso de Ledesma, alla metà del XVI secolo, come la chiesa e il grande chiostro che fu rovinato alla metà del XIX secolo. Al centro del cortile c’è una fontana.
La Sala Capitular de Legos è l’edificio più antico del monastero (1517). Ha pianta rettangolare ed è coperto da una volta a croce. Le tele sono opera di Vicente Carducho, con temi tratti dalla vita dei certosini.
Nella galleria del cortile, accanto alla navata della chiesa, si trovano quattro cappelle, ognuna delle quali ospita un “Ecce Homo” che rappresenta Cristo solo dopo la flagellazione, con una corona di spine, le mani unite e legate con la corda che scende dal collo.
Indirizzo: Paseo de Cartuja, Granada
Telefono: 958 161 932
Visita turistica:
Estate: lunedì a domenica, dalle 10 alle 20
Inverno: lunedì a domenica, dalle 10 alle 18:30
Entrata gratuita: giovedì dalle 15 alle 15:30.
I biglietti gratuiti possono essere prenotati con 24 ore di anticipo da questo sito:
entradasgratuitas.diocesisgranada.es
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